Impara l'arte: tre domande a Chiara Rea
sulla formazione editoriale
Arrivano anche le risposte di Chiara Rea per la rubrica impara l’arte che vuole raccontare, in breve, i percorsi di formazione che hanno portato i nostri docenti a diventare dei professionisti nel loro mestiere.
Con Chiara Rea – responsabile ufficio stampa di minimum fax, dopo esperienze che hanno spaziato dalla traduzione al diritto d’autore e alla comunicazione per altre realtà editoriali – parleremo di come la formazione sia la costante di ogni percorso professionale, una formazione che non è solo corsi e scuole, ma soprattutto apertura al nuovo e curiosità.
Chiara Rea è fra le docenti del modulo Gli strumenti del web.
Da chi hai imparato di più nel tuo percorso professionale?
Il mio percorso professionale è iniziato proprio con un corso di editoria che mi ha dato così tanto che ancora campo di rendita dopo più di dieci anni! Poi ho imparato tanto da tutte le persone eccezionali con cui ho avuto l’occasione di lavorare e collaborare: capi, colleghi, ma anche autori e autrici con cui ho condiviso un pezzo di strada.
Qual è la cosa più importante che cerchi di insegnare nei tuoi corsi?
La cosa più importante che mi sento di comunicare a chi segue corsi di editoria è proprio l’importanza della formazione, che non si esaurisce con un corso ma deve continuare ad accompagnarci sempre durante la nostra vita professionale. Essere curiosi, leggere, scoprire, informarsi, essere aperti alle novità e non aggrapparsi mai troppo alle certezze: credo siano tutti elementi fondamentali in questo campo, e specialmente per chi si occupa di comunicazione.
E tu cosa hai imparato dai corsisti?
Trovo sempre molto interessante vedere i diversi percorsi delle persone che arrivano ai corsi di editoria, conoscere le loro storie e capire quali sono gli impulsi e i desideri che spingono a intraprendere questo tipo di scelta. Inoltre è sempre rinfrancante confrontarsi con persone più giovani che hanno uno sguardo aperto e in qualche modo “vergine”, perché dopo un po’ di tempo che lavori in un certo settore è inevitabile che un po’ di disillusione ti colga e invece parlare con persone che si avvicinano appena a questo mondo mi fa anche ricordare il motivo per cui ho scelto questa strada e perché sono felice di averlo fatto.