Come funzionano le case editrici: una lezione aperta in libreria

Come funzionano le case editrici: una lezione aperta in libreria

Questo è il resoconto della lezione aperta che si è tenuta nella libreria Spazio Sette di Roma per inaugurare il percorso di formazione in editoria. Daniele Di Gennaro di minimum fax e altri professionisti del settore hanno raccontato, ognuno dal proprio punto di vista, come funziona una casa editrice.

di Sofia Artuso

Martedì 3 ottobre si è svolta presso la libreria Spazio Sette la presentazione del percorso di formazione in editoria organizzato da minimum lab. L’incontro, intitolato Come funzionano le case editrici, aveva l’obiettivo di far dialogare diversi professionisti del settore: Daniele Di Gennaro, editore di minimum fax; Carla Fiorentino, direttrice editoriale di Emons libri & audiolibri, Stefano Friani, cofondatore di Racconti Edizioni, Maura Romeo, direttrice commerciale di minimum fax e cofondatrice di Quinto Quarto Edizioni e Beatrice Carvisiglia, ex corsista minimum lab e attualmente ufficio stampa de L’Orma Editore.

Daniele Di Gennaro, ha accolto il numeroso pubblico in sala con grande calore e professionalità. Ha riportato la sua esperienza personale raccontandoci come, nel 1992, all’età di venticinque anni, scoprì grazie al padre un corso di scrittura nella capitale. Un mondo che fino ad allora non era mai stato contemplato si spalanca davanti ai suoi occhi, dando inizio a una serie di eventi per lui piuttosto significativi che lo porteranno nello specifico a fondare una rivista letteraria, poi una casa editrice e infine a ricreare quella stessa atmosfera di entusiasmo del corso a cui aveva partecipato: l’obiettivo che stava più a cuore a Daniele era quello di creare un contesto di formazione in cui fosse possibile acquisire uno sguardo chiaro e un’esperienza pratica sulle varie professioni editoriali, nonché di aiutare coloro che aspirano a intraprendere una carriera nel settore ad avere una visione più chiara e completa del campo e delle figure che ne fanno parte.
Dopo questa breve introduzione, Daniele ha lasciato la parola agli ospiti.

Non solo numeri

La prima a prendere parola è stata Maura Romeo di minimum fax e di Quinto Quarto, che insieme a Carla Fiorentino di Emons, ha raccontato in che cosa consiste la direzione commerciale: un lavoro spesso considerato tecnico e razionale e dedicato prettamente alla gestione dei numeri, ma che in realtà ingloba anche una componente molto creativa. Il commerciale ha un ruolo chiave nel processo editoriale dal momento che deve sottoporre a una valutazione approfondita ogni libro prima che questo possa raggiungere il pubblico: ha infatti il compito di analizzare il potenziale di vendita di un libro, definire il suo pubblico di riferimento e garantire che il prodotto sia pronto per il mercato. Quella del direttore/direttrice commerciale è una figura che si interfaccia e interagisce con tutte le altre aree della casa editrice, mantenendo un atteggiamento dinamico e socievole con l’intento di garantire un ottimo andamento dell’azienda in generale. Il commerciale gestisce, inoltre, l’intero ciclo dei libri, assicurandosi che siano sempre sugli scaffali delle librerie. Per farlo, attua strategie di posizionamento cercando di definire quale sarà il suo percorso nel mercato editoriale, soprattutto perché il libro rappresenta la carta d’identità della casa editrice.

Un altro dei compiti svolti da chi si occupa della direzione commerciale è partecipare attivamente alle fiere, per incontrare i colleghi di altre case editrici, i rappresentanti delle librerie e i distributori. Queste occasioni sono fondamentali per promuovere i libri e garantire che siano ben posizionati nelle librerie e, soprattutto, per creare una rete di contatti.

Mettersi in gioco

Stefano Friani di Racconti Edizioni ci ha invece raccontato come è iniziato il suo percorso, a partire da quando ha capito che lavorare con i libri non era un sogno senza sbocco ma era effettivamente possibile. Dopo aver studiato filosofia, si è iscritto a un master in editoria, dove ha conosciuto Emanuele Giammarco, come lui deciso a creare una casa editrice propria nonostante le sfide del settore, e con cui nel 2015 ha fondato Racconti Edizioni.

Stefano ha illustrato il percorso che un libro compie dall’autore all’editore fino ad arrivare sugli scaffali delle librerie. Ha sottolineato l’importanza di passare da un atteggiamento passivo di fruitori a una prospettiva propositiva, mettendosi in gioco e cercando di introdurre innovazioni nel settore editoriale. Questa visione è fondamentale: significa individuare le mancanze nel mercato editoriale e proporre soluzioni nuove, anche quando queste vanno contro le convinzioni comuni del settore. Un esempio pratico? Con Racconti Edizioni Stefano ed Emanuele hanno riconosciuto che nel panorama editoriale mancava un progetto che valorizzasse il racconto, forma di narrazione breve che generalmente vende molto meno rispetto al romanzo. I due hanno deciso di colmare questa lacuna proponendo raccolte di racconti mai pubblicate, dimostrando così che esisteva un pubblico interessato anche a quel tipo di contenuto. Il consiglio di Stefano è stato quello di cercare titoli che non sono ancora stati pubblicati e progetti nuovi che potrebbero dare un contributo effettivo all’editoria. Ha sottolineato l’importanza di essere proattivi e aperti al rischio nel settore editoriale nonostante le inevitabili sfide che possono emergere. Ci ha dimostrato che realizzare i propri obiettivi è possibile, ispirando e motivando coloro che desiderano intraprendere una carriera in questo settore.

Lo specchio della casa editrice

Infine, Beatrice Carvisiglia dell’Orma ci ha offerto uno sguardo dettagliato su come si lavora nell’ufficio stampa e ha sottolineato quanto il corso di minimum lab sia stato per lei essenziale al fine di inserirsi nel mondo dell’editoria. Beatrice ha evidenziato come il suo lavoro sia caratterizzato da periodi di alti e bassi, un susseguirsi di eventi che richiedono un costante contatto con autori, editori e il pubblico diretto, e di come sia un lavoro estremamente dinamico e stimolante. Ci ha spiegato che l’ufficio stampa ha il compito di creare attese e aspettative attorno a un libro, una sfida che richiede una buona dose di creatività e una grande capacità di relazionarsi con gli altri. Ogni libro è un’opera unica, pertanto la promozione deve essere adattata in modo specifico a ciascun caso, ma la priorità assoluta resta sempre l’autore o l’autrice del libro in questione, la cui immagine deve essere costantemente protetta e valorizzata. Ha a questo proposito riportato la sua esperienza in occasione dell’assegnazione del premio Nobel per la letteratura 2022 alla scrittrice Annie Ernaux, pubblicata dall’Orma. In quella circostanza, l’ufficio stampa è stato bombardato di richieste di interviste e informazioni personali sull’autrice, e Beatrice si è ritrovata a a dire un sacco “no” in un lavoro che generalmente la portava a dire sempre di “sì” allo scopo di schermare e proteggere l’autrice. Anche in circostanze importanti come il Nobel, la promozione e la tutela dell’autore e le sue esigenze e aspettative sono elementi imprescindibili per un buon ufficio stampa.

La lezione aperta ha contribuito insomma a fare chiarezza su molti aspetti del lavoro editoriale. Le quattro figure professionali che ci hanno accompagnato in questo incontro ci hanno dimostrato quanto ogni ruolo sia cruciale e complementare agli altri nella riuscita finale di un libro. Ma soprattutto ci hanno fatto capire che lavorare con i libri è possibile, nonostante le difficoltà.

Sofia Artuso è laureata in traduzione specialistica, lavora come traduttrice letteraria e come redattrice per la rivista Gelo. Ha frequentato il laboratorio di traduzione letteraria di minimum lab.

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