In & Out: il bello e il brutto nell’organizzare eventi

In & Out: il bello e il brutto nell'organizzare eventi


Chi organizza eventi vive quotidianamente un paradosso: la sua routine di lavoro serve a costruire giornate speciali, e questo salva dalla noia ma non dall’ansia di fare tutto alla perfezione, nonostante gli imprevisti.

Rossano Montaruli è il responsabile dell’organizzazione di tutti gli eventi della casa editrice Laterza, tra cui anche numerosi festival.
Ci racconta che il bello del suo lavoro è fatto principalmente di tre cose:

Ascolto: dovendo mettere insieme soggetti spesso molto diversi tra loro è importante ricordarsi di ascoltare tutti, senza tralasciare nessuno.

Studio/ricerca: non esiste una formula universalmente valida, non possiamo pensare di ripetere un progetto di successo senza studiare il contesto che lo ospiterà. Quello che non ci viene detto dobbiamo scoprirlo!

Sintesi: capacità di dare una linea al progetto che mettendo insieme le diverse istanze faccia in modo di soddisfarle tutte.

Invece, il lato negativo del suo lavoro non è solo incappare in un pessimo catering:

Fermezza: una volta prese le decisioni condivise vanno portate avanti, il rispetto di una scadenza è il rispetto del lavoro di decine di persone. Bucare una scadenza può comportare diversi problemi…

Diplomazia: non sempre lavoreremo con persone gradevoli, un sorriso e tanta pazienza sono i nostri migliori alleati. Un conflitto da gestire non aiuta nessuno e richiede tante energie.

Controllo: dobbiamo sapere sempre che ad ogni nostra azione corrisponde una reazione che dobbiamo essere in grado di percepire e misurare. La capacità di correggerci ci riporta al primo punto, l’ascolto

Rossano Montaruli è il docente del nostro corso dedicato all’organizzazione di eventi culturali. In foto c’è una panoramica della sua scrivania.

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