In & Out: il bello e il brutto nel lavoro del rights manager
Il lavoro del rights manager è fatto di scartoffie, trattative e momenti di tensione. Ma anche di strette di mano, fiducia e calore umano. Dalla sua scrivania di casa, in un momento storico in cui tutte le fiere internazionali sono sospese e il contatto con agenti e autori può avvenire solo per email o per telefono, con un po’ di nostalgia Tiziana Bello ci racconta il bello e il brutto del suo lavoro nell’ufficio diritti di minimum fax.
Viaggiare: bellissima la metafora dei libri che ti permettono di viaggiare con l’immaginazione, ma per chi lavora in un ufficio diritti il viaggio è invece anche reale. Le fiere internazionali sono un’ occasione stupenda per incontrare persone provenienti da tutto il mondo che ti offrono una prospettiva nuova sul tuo lavoro e sul mercato del libro. Ma non la penserete così a una settimana dalla fiera. A una settimana dalla fiera, quando sulla vostra casella email arriveranno circa dieci rights list al giorno, quando la vostra agenda – che continua a riempirsi – conta già 35 appuntamenti in due giorni, quando dovrete mettere insieme tutti gli strumenti e l’inventiva possibili per riuscire a far emergere proprio i vostri libri tra i migliaia di titoli che arrivano da tutto il mondo, allora vorrete solo nascondervi nell’angolo più remoto del mondo. È il momento più stancante e sfiancante dell’anno, ma anche il più gratificante e stimolante.
Scripta manent: non è sempre facile riuscire a trovare un compromesso che accontenti tutti: editore, autore e agenti letterari. Non è piacevole non poter accontentare gli autori o non poter accogliere tutte le richieste degli agenti. Le trattative possono durare anche mesi, ma alla fine, quando sono finalmente tutti felici dell’accordo raggiunto, la stesura del contratto mette un punto definitivo alle divergenze di opinioni e segna l’inizio del viaggio. E il contratto, grazie alla chiarezza con cui è redatto, garantisce che l’accordo verbale sia rispettato per tutta la durata del viaggio insieme.
L’archivio: cartaceo o digitale che sia, l’archivio – se strutturato con criteri validi e integrato con cura e attenzione – può essere il vostro migliore amico. Date, numeri, scadenze, nomi, titoli, edizioni, tirature, copie omaggio: troppi dati da memorizzare ma troppo importanti per essere dimenticati. L’archivio è lì, pronto a venirvi in aiuto. «Tiziana, quante copie omaggio spettano all’autore?»”, e con un click hai la risposta. Se l’archivio può essere un grande alleato, l’archiviazione non è tra le attività più creative del nostro lavoro. E dopo una giornata passata ad archiviare hai solo voglia di leggere otto romanzi di fila.
Tiziana Bello è la docente del nostro corso dedicato al diritto d’autore. In foto c’è la sua postazione di lavoro casalinga, sprovvista di faldoni e della sua piccola collezione di edizioni straniere.
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