L'identità di una casa editrice: la lezione aperta di Luca Briasco
Come da tradizione, l’edizione 2022/2023 del percorso di formazione in editoria è inaugurata da alcune lezioni aperte utili a introdurre i temi che verranno affrontati durante l’anno. Questo è il racconto del terzo di questi incontri, dedicato alla linea editoriale come forma di riconoscimento e identità di una casa editrice e tenuto da Luca Briasco, co-editore di minimum fax e docente dei corsi di editing e traduzione.
di Lara Dalla vecchia
Mercoledì 12 ottobre si è tenuta la terza lezione aperta , dal titolo L’identità di una casa editrice, in cui Luca Briasco (direttore editoriale e co-editore di minimum fax) ci ha illustrato l’importanza di costruire una casa editrice basandosi sull’attenta pianificazione di un piano editoriale.
Partire da un’idea per dare vita a una realtà editoriale
Ancora prima di iniziare il duro lavoro che porterà alla pubblicazione di nuovi titoli, è essenziale definire un progetto editoriale che contraddistingua la casa editrice sul mercato e che si rivolga a una specifica comunità di lettori. Da qui nasce la cosiddetta editoria di progetto, ovvero la creazione di una casa editrice a partire da una forte idea identitaria. Questo concetto, che si è sviluppato in particolare negli anni Novanta, ha dato vita a diverse realtà indipendenti che ancora oggi continuano a pubblicare libri in linea con il loro progetto iniziale. In quel periodo nascono minimum fax e Fazi e si consolidano altre case editrici come E/O che, nel corso degli anni, ha scelto di rimodulare la sua idea identitaria – E/O sta per Est/Ovest ed è nata per far conoscere i libri dell’Europa dell’Est ai lettori italiani in un periodo in cui questo tipo di letteratura faticava a superare i confini geografici – adottando la decisione visionaria e coraggiosa di portare l’Europa negli Stati Uniti con la fondazione di Europa Editions.
Come si costruisce un progetto editoriale coeso?
Per creare un progetto editoriale coeso e strutturato è fondamentale partire da un’idea portante ben definita, per poi costruire un catalogo che ruoti attorno a quel concetto, ampliandolo o rimodulandolo a seconda dei casi. Per fare ciò, i titoli scelti devono in qualche modo “parlarsi”, devono essere cioè collegati da un fil rouge che li renda simili agli occhi dei lettori interessati a una data tematica o a una fetta di mondo. È proprio dalla decisione di voler portare nel mercato italiano la letteratura statunitense che nasce minimum fax che, con il tempo, si è evoluta dando vita a nuove collane molto diverse tra loro che però interagiscono con l’idea identitaria iniziale.
Come è cambiata l’editoria di progetto
Quando questo fenomeno ha iniziato ad affermarsi sempre di più contribuendo alla nascita di floride realtà indipendenti, non esistevano ancora gli agglomerati editoriali che, di lì a poco, avrebbero completamente stravolto la struttura del mercato. È con la nascita dei grandi gruppi editoriali (pensiamo per esempio al gruppo Mondadori, GEMS o Giunti) che le vendite sono cambiate, causando così una polarizzazione. Questi grandi gruppi, infatti, si basano sulla ricerca del libro one-shot, ovvero un best-seller in grado di imporsi sulla platea dei lettori vendendo un gran numero di copie. Il bacino d’utenza di un best-seller, tuttavia, raramente è replicabile, di conseguenza tale fenomeno non può inserirsi per definizione in un determinato progetto editoriale che ha come caratteristica intrinseca la volontà di riproporre la stessa idea nel tempo.
Il mercato del libro in Italia: i lettori forti
Questa linea di pensiero sembrerebbe suggerire che il libro venga ormai considerato come un singolo prodotto da costruire e consumare rapidamente. Eppure i dati raccolti sull’analisi del mercato editoriale ci dicono il contrario. In testa alla classifica dei libri più venduti negli ultimi venticinque anni troviamo Io non ho paura di Niccolò Ammaniti. Ciò dimostra che il mercato italiano è composto da lettori forti che spesso aspettano con ansia l’uscita di un libro e lo comprano subito, senza indugi. Di conseguenza, un libro destinato ad avere successo, lo ottiene subito, perché in prima edizione vende buona parte della tiratura stampata. Nel mercato americano, invece, ci troviamo davanti al fenomeno opposto: essendo quest’ultimo formato da un numero più ampio di lettori occasionali, un libro diventa best-seller quando esce in edizione economica (perché gli americani comprano di meno e vogliono spendere meno). I lettori italiani, invece, non sono disposti ad aspettare, vogliono avere subito il libro tanto atteso tra le mani e leggerlo. Inoltre spesso sanno già cosa acquistare con largo anticipo perché si affidano sempre di più a determinati marchi editoriali che sono diventati predominanti tra i loro gusti di lettura e hanno dato vita a una precisa comfort zone letteraria.
Il fenomeno TikTok
Come si inseriscono i social, in particolare TikTok, in questa dinamica di mercato? TikTok è un social al centro di molte discussioni attuali, in particolare per quanto riguarda il fenomeno di ragazzi e ragazze molto giovani (detti booktokers) che pubblicano video in cui descrivono in poche righe i libri che hanno apprezzato. Anche in questo caso i dati danno ragione ai lettori forti: tra i libri più presenti su questo canale troviamo La canzone di Achille (libro che si basa sulla storia di Achille e Patroclo e che ha superato le 350.000 copie vendute), Una vita come tante (finalista al Man Booker Prize e National Book Award che, dopo il boom di menzioni su TikTok, è passato da 80.000 copie vendute a 250.000) e Follia (pubblicato in Italia da Adelphi, ossia un editore che ha un progetto editoriale ben definito e si occupa di alta letteratura). Dietro alla pubblicazione di questi titoli, c’è un chiaro ragionamento, un progetto che li inserisce all’interno di una determinata linea editoriale.
La capacità di rinnovarsi
Abbiamo detto che un progetto editoriale nasce da un nucleo generatore che varia da una casa editrice all’altra attorno al quale si costruisce, per cerchi concentrici, un catalogo. Spesso, tuttavia, l’andamento del mercato o l’impossibilità di acquisire i diritti di alcuni titoli obbliga una realtà editoriale a ridefinire il proprio progetto. Capita, infatti, che un editore indipendente perda la possibilità di pubblicare il secondo titolo di un autore che ha lanciato sul mercato italiano e che ha avuto molto successo. Ciò è dovuto al fatto che, siccome lo scrittore ha ottenuto un notevole consenso, a quel punto entrano in gioco realtà editoriali più grandi (e con disponibilità economiche maggiori) che spesso si accaparrano l’autore su cui l’editore indipendente aveva puntato. Questa situazione, che fa parte delle dinamiche del mercato attuale, può scombinare i piani di una casa editrice, che si ritrova così a dover ripensare ai titoli da inserire nel catalogo. Come fare? La parola chiave è rinnovarsi, senza mai stravolgere la propria identità. Quanto descritto è successo anche a minimum fax che, dopo la perdita di autori del calibro di George Saunders e Jennifer Egan, ha deciso di abbandonare quasi del tutto la corrente di narrativa americana metropolitana/post-sperimentale per raccontare un’America diversa, ovvero quella descritta per esempio da Chris Offutt e Dorothy Allison. Per ottenere un catalogo coeso e in linea con l’identità della casa editrice, l’editor deve lavorare costantemente, in funzione di un’acquisizione o di una riflessione sulle letterature che frequenta e sulle varie forme che queste letterature assumono nel tempo. Infine, ciò che non bisogna mai dimenticare, è che i titoli di un catalogo devono in interagire tra loro in modo tale da creare una comunità di lettori e scrittori. Tutto ciò in minimum fax si traduce nella volontà di pubblicare libri che raccontano i luoghi e i legami con le persone che ci vivono.
Lara Dalla Vecchia lavora come editor freelance. Traduce dall’inglese e dallo spagnolo, studia lo svedese e non esce mai di casa senza un libro. Scrive le sue impressioni di lettura sul profilo Instagram @accumulatricedilibri_. Ha frequentato il percorso di formazione in editoria.
[La foto di copertina è di Alfons Morales da Unsplash]