Nichelini: tre consigli da Veronica Galletta

Nichelini: tre consigli di scrittura
da Veronica Galletta

Veronica Galletta è l’ospite del secondo appuntamento della rubrica i Nichelini – brevi suggerimenti, consigli, dritte per chi scrive e per chi si avvicina al mondo editoriale da parte dei nostri docenti e di scrittori e professionisti.

I suoi sono consigli per chi si approccia alla scrittura: quando cominciare, che tempi darsi e come impostare (oppure no) il proprio lavoro.

Veronica Galletta sarà la docente del corso Paesaggi, città, case. Il dove come personaggio.

Scrivere di getto, o aspettare che maturi?
Cercate il momento giusto per cominciare a scrivere una storia. Una storia è soggetta a molte revisioni, da zero a cento, quanto ne desiderate: eppure in ogni caso la prima stesura conta, è il momento in cui attraverso le vostre mani passa quel quid, quella scintilla, che rende una storia, seppure in bozza, vibrante oppure no. Una storia è come creta: modellata troppo presto è ancora fluida, non regge, ad aspettare troppo si irrigidisce, diventa difficile da plasmare. E allora? Cosa fare? Qual è il giusto punto di equilibrio? A ognuno il suo.

Cercate il vostro respiro naturale
Scrivere tutti i giorni, scrivere solo quando si sente l’esigenza? Scrivere quante battute? Cercate il vostro respiro naturale, non forzando il numero di battute che sentite vi vengono spontaneamente, anzi: fermatevi un attimo prima, e conservatevi un po’ di slancio per il giorno dopo. Se non scrivete tutti i giorni, perché non potete, perché non riuscite, ripetetevi la storia in testa, per cercare di restarci comunque dentro: allora, c’è Carla che un giorno apre la porta e… E se proprio non potete scrivere, se la vita impelle e gli impegni anche, guardatevi intorno. Cercate particolari, posture, colori, segnateveli e infilateli nella storia la prima volta che potrete scrivere di nuovo. Una pianta, un tramonto, un signore con il bastone. Vi darà una connessione fra i due mondi, e un po’ di coraggio.

Macropianificatori e Microgestori?
Zadie Smith in una conferenza (da Cambiare idea) divide gli scrittori in queste due grandi categorie. “Il Macropianificatore si riconosce dai suoi post it”, scrive fa scalette, pianifica, non di rado comincia dal centro, cambia il finale, sposta capitoli. “I Microgestori costruiscono la casa piano per piano”, procedono con ordine da un punto A a uno B, e si chiedono ossessivamente che tipo di romanzo stanno scrivendo. E voi? Che tipo di narratori siete? Cercate di capirvi, e non sforzatevi in posture che non vi sono consone. A che servono schede dei personaggi o scaletta con le scene se in realtà andate avanti piano piano, lasciando che i personaggi evolvano e vi portino lungo la storia? Perché sforzarsi di scrivere alla cieca, senza una traccia, se sentite dentro di voi il bisogno impellente di scalettare ogni minima scena della vostra storia? Cercate di conoscervi, agite di conseguenza, e fregatevene del resto.


Veronica Galletta è nata a Siracusa e vive a Livorno. Da ingegnere ha lavorato quasi vent’anni per un ente pubblico. Con il romanzo Le isole di Norman (Italo Svevo Edizioni 2020) ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. Il suo ultimo romanzo, Nina sull’argine (minimum fax 2021) è stato finalista al Premio Strega.

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