Impara l’arte: tre domande a Tiziana Bello sulla formazione editoriale

Impara l'arte: tre domande a Tiziana Bello
sulla formazione editoriale

Per la rubrica impara l’arte – che vuole raccontare, in breve, i percorsi di formazione che hanno portato i nostri docenti a diventare dei professionisti nel loro mestiere – oggi raccogliamo le risposte di Tiziana Bello, responsabile dell’ufficio diritti di minimum fax.
Con lei parleremo di come dietro gli accordi formali che segnano la nascita e la pubblicazione di un libro debba necessariamente esserci anche fiducia e rispetto.

Tiziana Bello è fra le docenti dei due moduli di diritti dedicati rispettivamente al diritto d’autore e al lavoro degli agenti letterari.

Da chi hai imparato di più nel tuo percorso professionale?

Ho sempre avuto la fortuna di lavorare in ambienti in cui tutti ne sapevano più di me, quindi ho imparato tanto da tutti. Ma se devo individuare qualcuno in particolare, è l’editore di minimum fax, Daniele Di Gennaro, per il suo approccio all’editoria, per la capacità di impostare con autori e agenti un rapporto unico, fatto di fiducia e rispetto ma anche di dialogo – e questo nell’ambito dei diritti e dei contratti è fondamentale.
In secondo luogo, devo molto a Lorenza Pieri, la persona che a minimum fax si occupava dei diritti prima di me, che nel 2010 mi portò da stagista alla fiera di Francoforte spronandomi a fare incontri con Flammarion e altri grandi editori. Lei aveva una capacità straordinaria di fare pitch brillanti ed efficaci, e quando parlava di un libro, se pure lo avevi letto, volevi leggerlo un’altra volta.
Non posso non citare anche Luca Briasco, da cui negli ultimi anni ho imparato molto sulla parte più strategica del rapporto con gli altri editori e con gli agenti, e la cui cultura sembra non avere mai, mai, mai fine. Lui sa coniugare le sue impressionanti competenze e conoscenze con ineguagliabile umanità e sensibilità.
E infine, la mia ex-capa Claudia Scheu, all’epoca responsabile del dipartimento del diritto d’autore dell’ufficio contratti di Mondadori, che mi ha insegnato la parte più strettamente tecnica sui contratti: quando lavoravo con lei, io leggevo i contratti e indicavo le parti da modificare e lei a fine giornata li rivedeva e mi indicava con un post-it che cosa avevo sbagliato e che cosa era corretto, proprio come fa un’insegnante con un’allieva.


Qual è la cosa più importante che insegnerai nei tuoi corsi?

La cosa più importante per chi lavora nell’ufficio diritti è e resta il contratto, che è anche la cosa più noiosa. Quello su cui insisto è: partite da lì sempre, capitelo – per chi non viene dal mondo della giurisprudenza può essere all’inizio un po’ respingente, ma è fondamentale. Il contratto è come una mappa che ti permette di capire quale sarà la vita del libro, visto che è una delle prime cose che si definisce nella filiera editoriale. Se avete di fronte un contratto che non capite, chiedete: non chiudetelo mai senza averlo compreso per intero. Per la parte più umana: avere sempre il massimo rispetto per tutti, e cercare di instaurare un rapporto di fiducia con agenti, scout e autori – rapporto sempre accompagnato da accordi scritti. Si tratta di relazioni che si costruiscono nel tempo, e a distanza di anni ti rendi conto che se hai lavorato bene puoi ottenere in cambio grandi soddisfazioni.


E tu che cosa hai imparato dai corsisti?

Imparo sempre molto da chi partecipa ai corsi, perché spesso si tratta di persone che non vengono dall’ambito editoriale e hanno uno sguardo sul nostro mondo del tutto diverso. Da loro ho imparato a non dare mai nulla per scontato. Riguardo a situazioni che per te sono sclerotizzate, le consuetudini più fissate, loro ti chiedono “Ma perché funziona così? Non potrebbe andare in quest’altro modo?” e tu ti rendi conto che in effetti hanno ragione. Per esempio, tempo fa un gruppo di corsisti ipotizzò un modo per dare una seconda vita ai libri destinati al macero, e dopo qualche resistenza iniziale ammisi il loro sistema poteva essere efficace.


I CORSI DI TIZIANA BELLO

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